Ma rispettare i parametri di SEO Yoast significa davvero fare SEO?
Una di quelle domande che per anni siamo stati abituati a non farci.
Eppure, negli ultimi anni in cui la disciplina dell SEO è oramai una scienza in piena evoluzione, molti si stanno ponendo la domanda.
Il tutto nasce da quella che possiamo chiamare una "monopolizzazione" dei CMS da parte di Wordpress.
Per carità, nessuna polemica. Per noi Web Manager, l'avvento dello strumento più conosciuto nel mondo del web ha portato arricchimento e nuove forme di specializzazione professionale.
Grazie alla quantità di plungin offerti dalla piattaforma, l'offerta dei siti web online ha cambiato faccia al nostro modo di navigare.
Sì ma....
Già, un "ma" oramai è doveroso. Visto che il mondo cambia e la banalizzazione della SEO è una crociata contro la quale combattiamo ogni giorno, forse è il caso di verificare se quelle che consideriamo certezze sono davvero tali.
Il Web come dalla Pangea alla cartina Geopolitica
Nel 1999/2000 caricavo siti in FrontPage e sembrava non esistessero regole diverse dalla presenza dei .gif in Home Page e delle allodole in colonna dello schermo.
Poi la programmazione in linguaggio HTML ha scoperchiato il mondo della personalizzazione e la customizzazione di un sito ha intrapreso scenari che nemmeno osavamo immaginare.
Il PHP ha aggiunto tutto ciò che pensavamo non integrabile, per conferire funzioni sempre più all'avanguardia.
I CSS non hanno più visto uno stato di fermo dal 2003 e l'avvento dei comandi Javascript resta l'arto dinamico di ogni effetto di navigazione.
Arrivato DreamWeaver pensavamo che la grafica avesse trovato il suo massimo ariete per la realizzazione di siti dinamici. Ma fu solo lo spartiacque di una generazione di CMS sempre più open source, tra i quali Joomla, Drupal e ovviamente Wordpress.
Qual'è stato il segreto del successo per quest'ultimo. Molti dicono il fatto che fosse facile da usare, ovvero user friendly. Alcuni dicono i template base più moderni. Alcuni sostengono la quantità di plugin disponibili e integrabili.
Io ritengo che la verità si principalmente la gestione del backend. Il primo in termini di usability e ovviamente integrato con strumenti SEO. Perfetto per la gestione di contenuti blog ed editoriali.
Sì ma.... (lo so sembra polemico....)
SEO Yoast per Worpress
Lo strumento per eccellenza. Il parametro di ottimizzazione SEO più utilizzato e odiato da ogni Copywriter o Web Designer che lavora sul famoso CMS.
Perchè odiato? Colpa del semaforino.
Ma vediamo come funziona. Molto semplice. Nella fase di caricamento di una pagina, di un contenuto o di un articolo per un sito realizzato in Wordpress, il plugin SEO Yoast ti indica se ciò da te inserito rispetta le regole di buona indicizzazione dettate dalla SEO.
Ovviamente la buona ottimizzazione è fissata su una scala comprensibile ad ogni essere umano.
Rosso = pessima ottimizzazione SEO
Giallo = ottimizzazione SEO - ok (cosa significherà mai non è dato saperlo. sembrerebbe un "bene ma non benissimo")
Verde:= buona ottimizzazione SEO
In realtà ci sarebbero altri stati tra i quali un arancione scuro che indica una ottimizzazione non soddisfacente e il grigio per il non attiva su quel contenuto. Ma noi ci soffermiamo su quelle che decidono la sanità mentale di chi ci lavora.
Cosa determina il semaforo SEO Yoast?
I parametri che determinano il semaforo di Wordpress sono:
1 - La leggibilità del contenuto
2 - Alt delle immagini
3 - Presenza e coerenza delle correlate per la keyword di riferimento
4 - Coerenza degli slug
5 - Snippet di anteprima Google
UX e UI? Comunicazione? Adattamento Responsive? Coerenza del suggest? Meta dati? Impatto nvigation?
Un semaforo senza strada
Viene quindi da domandarsi:
Il semaforo di Wordpress determina la vera ottimizzazione SEO di un sito e il posizionamento di quel determinato contenuto?
Ad oggi, la risposta non può che essere NO.
Non vuol dire che sia sbagliato o che non debba essere preso in considerazione.
E' chiaro che avere dei parametri di riferimento è sempre utile ma deve essere chiaro un concetto:
- Raggiungere il semaforo verde con il SEO Yoast non significa fare SEO! -
Scusate la perentorietà con la quale dichiaro il concetto, ma nel 2018 la SEO è più complessa che mai. E la frase che ultimamente è facile sentire nella quale si sostiene che la SEO sia morta, manca di una chiusa. Ovvero "quella dei primi anni duemila".
Si perchè da quando la disciplina dell'ottimizzazione, posizionamento e penalizzazione è ormai entrata a far parte della professione, molto è cambiato ed è destinato a cambiare.
Fare SEO è studiare e progettare siti web secondo logiche complesse di User Experience e User Interface. E' costruire piani di comunicazione elaborati e legati alle strategie di call to action di un sito. E' intraprendere ll'editing di testi su keyword affogate con coerenza in contenuti di storytelling e non gridando parole in capoversi ridondanti.
Google per primo ci sta dimostrando che la SEO parte da una buona educazione di base (il semaforo) ma è tutt'altro a determinare la nostra presentabilità e reputazione sul web.
Quale parametro risponde maggiormente l'algoritmo di posizionamento di Google?
TrustRank! Quindi risposta utente in termini di:
- Credibilità
- Fiducia
- Freschezza
- Navigazione
- Coinvolgimento
Ovvero i pilastri del Web Marketing in quanto a definizione della reputation online.
In conclusione, occhio a basare il proprio lavoro di ottimizzazione su uno strumento come SEO Yoast per Wordpress.
Come punto di partenza può essere ancora un valido supporto. Ma solo buon senso e un vero studio delle scienze SEO, identificano la strategia migliore per l'ottima indicizzazione e posizionamento del vostro sito.
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