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Le migliori startup 2020: Imparare a nuotare in un mare in tempesta

Il 2020 è stato e sfortunatamente è tuttora un anno in tempesta. L’incertezza la fa da padrone e ad ogni onda sembra solo seguirne un’altra più grande. Per molte navi, aziende in questo caso, è stato un anno di cambiamenti radicali. I piani si sono visti stravolti dalla pandemia e i segni del recupero sono ancora lenti ad arrivare.


Tra le aziende una fascia particolarmente a rischio è quella le startup, piccole realtà aziendali volte all’introduzione di innovazione nei loro rispettivi campi di interesse. Ma le startup sono veramente a rischio? È vero che generalmente navi piccole in balia di una tempesta hanno poche possibilità di salvarsi, ma se l’imbarcazione è abbastanza solida non c’è nulla che la possa scalfire. La dimostrazione arriva da alcune startup che hanno trovato il modo di adattarsi alla nuova realtà, anche riconvertendosi.

Le 10 migliori startup italiane del 2020


Nel panorama italiano troviamo 10 startup elette da LinkedIn appunto come “le migliori startup italiane”. LinkedIn ha valutato le startup sulla base di quattro fattori calcolati nel periodo di tempo da gennaio a luglio 2020. Questi sono: la crescita delle aziende dal punto di vista del numero di impiegati, le interazioni degli utenti con le aziende, l’interesse in queste aziende da parte di persone che cercano lavoro e la capacità di attrarre talenti. Per talenti LinkedIn considera i dipendenti provenienti da aziende nella classifica delle LinkedIn Top Companies.


Un’azienda viene considerata per questa classifica solo se ritenuta idonea. Per esserlo le le aziende devono essere indipendenti e a capitale privato, avere 30 o più dipendenti a tempo pieno in Italia, avere non più di 7 anni e avere sede in Italia. Dalla classifica sono state escluse alcune categorie come le agenzie di selezione del personale, think tank, società di venture capital, studi legali, società di gestione e consulenza IT, no profit ed enti di beneficenza e aziende statali. Sono state escluse anche le startup che nel periodo considerato hanno licenziato il 20% o più della loro forza lavoro.


Dopo il calcolo dei quattro fattori spiegati sopra e la stesura della classifica troviamo elette come migliori startup italiane del 2020 Casavo, Boom, Satispay, Everli, Credimi, Energy Way, Milkman, Kineton, iGenius, Roboz.


La top 10

Casavo, con sede a Milano, conta 78 dipendenti in Italia. Fondata nel 2017, l’azienda si occupa di organizzare appuntamenti per la valutazione di un immobile da parte di un team di esperti al fine di semplificare e velocizzare il processo di formalizzazione di una vendita immobiliare.


Boom, anch’essa con sede a Milano e di un anno più giovane di Casavo. Con i suoi 70 dipendenti residenti in Italia, l’azienda offre ai propri clienti su scala globale un servizio fotografico completo coadiuvato dall’utilizzo di tool di image processing che implementano soluzioni di intelligenza artificiale e machine learning.


Satispay, che da ormai sette anni offre la possibilità di pagare in negozio e scambiare denaro tra amici via smartphone, oltre a una serie di altri servizi come ricariche telefoniche, il pagamento di bollettini e pagoPA, donazioni e risparmi indipendentemente da banche, carte di debito o di credito. Ormai la piattaforma conta 1,1 milioni di utenti e più di 110mila esercenti aderenti al network.


Everli, nata a Verona e che ha ora sede a Milano, permette al cliente di scegliere il proprio supermercato di fiducia, ordinare la spesa online e riceverla nel posto desiderato in tempi brevissimi. Il servizio ad oggi è attivo in oltre 50 province e punta ad espandersi ulteriormente anche fuori dai confini italiani.


Credimi, con i suoi 54 dipendenti si è specializzata nei finanziamenti digitali alle imprese. Operativa dal gennaio 2017, in tre anni e mezzo ha risposto alle richieste di liquidità di quasi 30mila aziende, raggiungendo il miliardo di euro di erogato tra servizi di factoring e prestiti a medio e lungo termine con una crescita media anno su anno del 200%.


Energy Way, azienda modenese, è una società di data science e artificial intelligence. Composta da matematici e ingegneri, mette a punto modelli matematici al servizio dell’efficienza e della sostenibilità delle imprese.


Milkman, startup veronese che fornisce fornisce servizi di delivery costruiti attorno al cliente. Tra i suoi investitori figura anche Poste Italiane, con cui è stato stretto un accordo per la creazione della newco MLK Deliveries.


Kineton, una delle due startup meridionali in questa lista, da Napoli offre prodotti e servizi nell’automotive e in altri settori. L’obiettivo più prossimo è lanciare su strada Kinecar, una microcar elettrica da guidare senza patente, dotata di intelligenza artificiale e pensata per le smart city.


iGenius, un’altra startup nel milanese il cui scopo è quello di permettere la fruizione di dati analitici anche a chi non è un esperto data scientist, consente a qualsiasi utente di prendere decisioni basate su una lettura corretta di questi dati.


Roboze, la seconda delle startup meridionali, con sede a Bari progetta e produce stampanti 3D professionali e industriali per il mercato mondiale.


L’innovazione supera le avversità


È vero che la pandemia quest’anno ha messo molte aziende in posizioni scomode, ma se analizziamo la classifica riportata qui sopra vediamo che due fattori in particolare sono ingredienti per il successo, o per resistere in questo caso: le idee innovative e l’ambiente in cui le si applica.

innovazione startup

Le startup nominate si sono fatte strada in un ambiente in crescita e che non accenna ad arrestarsi. Che sia direttamente o indirettamente, operano con tecnologie informatiche e/o matematiche. Tecnologie che al giorno d’oggi sono applicabili a tutto e sono sempre più richieste. Il successo di queste startup è quindi un successo preannunciato? No di certo, sebbene queste piccole aziende indipendenti sfruttino un mercato in espansione e offrano prodotti che non sono stati intaccati dalla pandemia, non va dimenticato che serve pur sempre qualcuno che ne tiri le redini.


Alla base del loro successo ci sono persone che prima di tutto hanno avuto un’idea innovativa e che in secondo luogo hanno avuto le capacità per trasformarla in realtà.


Va quindi celebrato tanto l’estro quanto le capacità di queste persone che pur non potendo prevedere una pandemia mondiale hanno gettato le basi per dei progetti senza tempo e a prova di… intemperie.


Articolo di Angelo Rosace

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