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Domande da porsi quando si costruisce un sito e-commerce

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Mettere in piedi un sito e-commerce o lanciare il proprio brand/prodotto online, non è di certo uno scherzo.

"Perchè non vendi anche sul web? Lanciati con una semplice piattaforma online!"

Certo. Con gli slogan si può cadere in tentazione, senza prendere la cosa con la serietà dovuta. Ma prima di lanciare il proprio negozio sul web è doveroso farsi alcune domande!

Quale voglio che sia il mio pubblico di riferimento?

Domanda che può sembrare banale ma non lo è! Avere chiaro il target del proprio pubblico è indispensabile, per avere chiaro in quale categorie di prodotto vogliamo investire maggiori risorse, visibilità e non solo.

E' utile anche per la messa in produzione di una vincente veste grafica e di una presentazione più idonea delle nostre strategie di marketing.

Inoltre, questa domanda risponde a quello che sarà il primo aspetto riguardante la User Interface e la User Experience da progettare per rispondere all'esigenza del cliente che entra nel nostro negozio virtuale.

Che tipologia di sito e-commerce voglio costruire?

Domanda consequenziale ma inevitabile alla precedente. Una volta che ho definito il mio target di riferimento, mi appresto a decidere quale sia la tipologia di e-commerce che voglio lanciare.

B2B= Business to Business.

Soluzioni in cui le transazioni commerciali avvengono tra aziende. L'e-commerce in questione non è quindi dedicato a un consumatore finale diretto.

B2C= Business to Consumer

Ovvero un rapporto di vendita instaurato tra una realtà commerciale ed un consumatore. Attenzione però, anche in questo caso può capitare che il consumatore finale possa essere un'azienda.

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C2C= Consumer to Consumer

La definizione data anche da Wikipedia non lascia più spazio a fraintendimenti, anche dopo anni di discussione su questa particolare tipologia di e-commerce.

Si parla di "transazioni che avvengono tra persone per via telematica, lasciando ampia autonomia nella regolarizzazione delle transazioni stesse, decise tra acquirente e venditore."

Esempio sempre più in ascesa: le aste online.

Devo fidelizzare per prodotto o marchio?

Questa può sembrare una domanda senza senso ma invece è parte centrale della strategia. In questo concetto non si cela la possibilità che il prodotto si possa considerare scadente. Nessuno dice questo.

Tutto gira intorno alla natura del business. Se sono un sito e-commerce Multilivello, dovrò lavorare su i miei servizi di contorno e fidelizzare per il mio marchio.

Esempio su tutti è Amazon. Il colosso degli e-commerce non è conosciuto per il prodotto che vende bensì per il suo servizio. All'interno del suo catalogo è possibile trovare dai libri alle magliette, dagli orologi a qualunque altro oggetto di natura opposta.

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L'utente cerca il prodotto sapendo che non sarà Amazon a deciderne la qualità. Ma il fatto che sia proposto da Amazon stesso, all'interno delle sue categorie di prodotto, ne è tacitamente un sigillo di garanzia. Inoltre, compriamo sulla piattaforma per la facilità di transazione, per comodità, per il servizio di assistenza, per la validità dei tempi di consegna. Per mille cose, prima ancora del prodotto.

Nel caso di un sito "Brand=prodotto", la cosa è ben diversa. Se sono un'azienda che produce guanti (esempio) e che prova a vendere il suo prodotto anche online, la mia strategia di marketing si basa sulla promozione del miglior prodotto proponibile nel mercato dei guanti.

La potenza del mio brand dipenderà da quanto sarà riconosciuto il peso di qualità di ciò che propongo ai miei clienti. Il mio posizionamento sulla concorrenza partirà da quanto metterò il prodotto al centro delle mie strategie di marketing e visibilità.

Quale sarà la gestione del mio magazzino?

Spesso non considerato, questo è un punto importantissimo nella progettazione dell'intero processo di vendita del nostro e-commerce.

Se sono un'azienda con scorte di magazzino o un negozio che mette a disposizione i propri prodotti anche online, sarà necessario studiare una soluzione che mi tenga in considerazione l'intero processo di mappatura del mio inventario.

In questi casi non sarà sufficiente una piattaforma che mi gestisca solo il caricamento dei prodotti per la vendita online. Probabilmente sarà necessario studiare una soluzione integrata, per un applicativo o un software capace di fungere da database di logistica e inventario dell'intera mia scorta di prodotti fisici (disponibili in sede) e virtuali (vetrina online).

Come si compone il mio processo di gestione dall'ordine al cliente?

Questo è un punto che spesso mi diverte. Nelle mie consulenze mi ritrovo spesso a porre questa domanda.

Quasi sempre, mi ritrovo davanti uno sguardo attonito e inconsapevole.

Siamo tutti entusiasti di lanciare un'idea o un business online. Ma spesso ci dimentichiamo del post-vendita.

Se si è risposto con dovizia alle domande precedenti, questo aspetto è stato probabilmente già trattato. Difatti le criticità che girano intorno alla logistica rappresentano più del 70% del successo di un business online. Già. La percezione sulla qualità del servizio rappresenta la realtà con la quale il cliente soddisfatto o insoddisfatto diverrà poi nostro promotore o al contrario detrattore.

Vige quindi la solita regola del marketing. Ovvero "la percezione è realtà". O per lo meno così funziona nella mente di un cliente.

Pensateci bene, quanto è volubile il vostro concetto di soddisfazione nei confronti di un servizio e-commerce?

Se partite dal ragionare come un utente, queste saranno le domande che sicuramente non dimenticherete, anche solo per prendere in considerazione la prima parte di progettazione del vostro e-commerce.

 

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