top of page

Digital Marketing estremo: Emozioni forti per amore dei clienti!

Vendere, offrire e proporre un servizio, sono azioni spesso non facili se non si è in grado di creare un contatto diretto con l'utente.


Quello che si cerca di fare è creare un coinvolgimento con il pubblico a cui si rivolge una proposta commerciale.


In ausilio a questo bisogno accorre il marketing esperienziale.

L'obiettivo è molto semplice.

Aprire un possibile canale emotivo tra il prodotto e il potenziale cliente.

Significa creare affettività. E non c'è migliore sensazione primordiale per raggiungere lo scopo finale: creare un possibile - e in molti casi non per forza necessario - bisogno.


Se dietro si celino studi di sociologia e interpretazioni della psicologia umana, il marketing esperienziale ha i suoi lati positivi.

L’azienda investe capitali con il diretto scopo di “raggiungere” l’utente, lavorando su un aspetto molto importante nella promozione di un brand: LA FIDUCIA.

L’utente, d’altro canto, ha la possibilità di testare un prodotto per l’uso diretto proposto. O almeno, è in grado di capire quale possa essere il suo rapporto con esso.

Al marketing esperienziale siamo assoggettati da sempre e i grandi marchi hanno imparato negli anni che non è necessario essere così subliminali come il mondo della pubblicità spesso ha richiesto.

Ecco che molti marchi famosi hanno cominciato a creare eventi oppure incontri tra gli utenti e il servizio.

Come ad esempio Adidas, che nel 2014 organizza l’Adidas Boost Experience. Ovvero un servizio gratuito di lettura del plantare per calcolare l’assetto posturale della camminata e della corsa.

Un sistema utile per coinvolgere l'utente medio a provare gratuitamente una nuova tipologia di calzatura sportiva, nata proprio per rispondere ai difetti morfologici di un piede non perfetto.



Oppure Sprite, che nell’estate del 2013 aveva installato delle enormi docce a forma di erogatore di bevande nelle spiagge di Rio de Janeiro. L’esperienza divertente e rinfrescante ha creato il cosiddetto “adesivo concettuale”. Ovvero caldo uguale ricerca di fresco. Quindi “Fresco e libertà = Caldo – Sprite”.


Non è quindi solo questione di prodotto. La fidelizzazione parte dal riconoscimento del brand in una filosofia che arrivi alla pancia e al cuore del consumatore.


Esempio calzante di questo pensiero è Apple, la quale ha fatto della personalizzazione il lato performante della sua identità. Durante il ritorno di Steve Jobs e al rilancio del nuovo Mac dei primi anni duemila, il messaggio aziendale dei primi Apple Store era: “Quale Mac sei?”

L'inizio di una filosofia che ha rivoluzionato il concetto di prodotto. A volte basta una semplice "I" per trasformare un computer nel TUO computer. Un "semplice" Mac è diventato IMac e l'esperienza di fidelizzazione è diventata totale.




Il prodotto non diviene più oggetto ma una manifestazione di se stessi. L’esperienza diventa immaginifica. La personalizzazione del colore, del modello e degli accessori diventa con il tempo l’esperienza, e quest’ultima diventa improvvisamente la leva di vendita maggiore. Ancora più dell’hardware stesso.

Ma quale futuro è previsto per il marketing esperienziale?


Quali sono gli scenari che molte aziende stanno esplorando per vendere servizi e prodotti più personalizzati?

Uno di questi è sicuramente la Realtà Aumentata, tecnologia sulla quale stanno investendo anche grandi colossi come Amazon e Google. I tentativi sono ancora abbozzati ma l’idea è chiara. Coinvolgere l’utente nel più breve tempo possibile e in modi sempre più semplici.


Il mondo del Web diviene quindi il canale principale per la veicolazione di queste campagne e il futuro sarà una esplosione di nuove applicazioni ospitate su piattaforme sempre più performanti. La vetrina di un semplice sito dovrà rinnovarsi in un “qualcosa” di immediato, fruibile all’utente.

La redazione di Blog e la gestione di pagine Facebook dovrà subire un nuovo taglio di presentazione dei prodotti. E non c’è dubbio che parte dell’investimento dovrà essere spostato dal semplice advertising al marketing out site.

Se ad oggi non siamo più in grado di bere una Coca Cola senza la curiosità di scoprire se poggeremo le labbra sul nostro nome, perché dovremmo accontentarci di una semplice presentazione di servizi?

Il futuro è l’assoluta rottura degli standard. Il consiglio è osare e sperimentare.

Rompete i template e progettate nuove UX e UI. Scardinate le regole di un marchio.


Giocare con i payoff. Offrire nuove esperienze per presentare il vostro brand e prodotto.

Spazio alle nuove idee. Il marketing è esperienza. Il Web Marketing vuole nuovi mari nei quali navigare.

Comprare annunci o traffico non potranno più essere le tecniche migliori sulle quali investire.

Il futuro è il nuovo passato. L’esperienza e il passaparola stanno tornando. Sempre che siano mai morti.




bottom of page