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Comunicare in modo efficace: Gli step necessari per cominciare

Quando realizzi un progetto o vuoi rilanciare un business è fondamentale pensare davvero a tutto.


Esiste una linea di confine tra le idee progettuali professionali e quelle improvvisate che spesso siamo in grado di percepire anche se non siamo dei professionisti del business.


Ma esiste un fattore fondamentale che sancirà realmente il successo di un’idea:

la capacità di essere efficaci nel comunicare.

Due casi opposti


Recentemente mi sono imbattuto in un progetto “innovativo” che sta riscuotendo un successo in termini di riscontro di visibilità e in termini di raccolta fondi.


Si tratta di Biofarm, che penso sia conosciuta da molti. Con una semplice formula commerciale hanno saputo unire la passione e il desiderio degli utenti con la capacità produttiva di agricoltori esperti.

Hanno attivato un crowdfunding per supportare la propria idea ed hanno raccolto fiducia e capitali da una community in crescita esponenziale.


Ho osservato lo stile di comunicazione, la strategia, l’engagement, la capacità di usare gli strumenti adeguati per parlare al proprio pubblico, la cura professionale con cui hanno realizzato tutti gli aspetti.


Per gli addetti ai lavori è un ottimo esempio di comunicazione efficace.

Per gli utenti è una naturale calamita inconscia che fa leva su emozione, senso di comunità, passione per la natura, ricerca di valori inconsci ma profondi.


Mentre leggevo il materiale di questa realtà mi è venuto in mente un progetto nato molti anni fa nelle Marche a cura di un amico che aveva anticipato questa idea già di alcuni lustri.


Si tratta di Ortisti di Strada. Stessa idea, anticipata di molti anni, valori profondi e radicati sul territorio. Per la natura del progetto -sociale- si è scelto di non investire grandi capitali sulla comunicazione ma di basarsi su passaparola attraverso gruppi di economia etica per lo più locali. A questo progetto se ne sono aggiunti altri per rafforzare l’idea e si è aggiunto La Spesa Giusta e OrTiAmo, attualmente offline.


I due progetti hanno una visione e una mission comune, ma due sviluppi molto differenti che vorrei prendere come spunto per una riflessione importante sulle aspettative di riuscita di un progetto.


Il ruolo della comunicazione


Sono certo di non affermare nulla di nuovo quando dico che la comunicazione è fondamentale, ma in questo caso vorrei sottolineare come le buone idee diventano progetti utili e sostenibili solo se alle spalle hanno un ottimo progetto di comunicazione sul quale vale la pena investire in modalità progressiva e intelligente.


Rimettiamo ordine nelle nostre idee: occorre definire una linea d’azione e dare delle priorità ai vari step.


Abbiamo appena dimostrato che un ottimo progetto rischia di sparire se non viene adeguatamente raccontato.


Ora proviamo a dare una scaletta operativa.


L’idea


Avete avuto un’idea e la prima cosa da fare è la validazione della stessa, ovvero verificare che al potenziale pubblico possa piacere.

In questa fase è utile, oltre a chiedere alla cerchia di amici (non sempre così spietati come avremmo bisogno), creare delle survey mirate ad avere delle conferme su target, fruizione, fattori economici, effetto “passaparola”.

Il mio consiglio è quello di iniziare già fin d’ora ad affidarvi ad un’agenzia di fiducia per due motivi:

- l’impegno economico vi farà scegliere di dedicarvi solo ai progetti migliori e perdere meno tempo;

- le azioni intraprese dall’agenzia saranno già in questa fase professionali e utili.


Dall’idea all’avvio


Il progetto non è ancora partito? Coinvolgiamo il pubblico!

Definendo una data di avvio ufficiale, possiamo nel frattempo fare tutte quelle operazioni che servono sia a livello fiscale e amministrativo, ma anche pratico e strutturale.


Questa è una fase molto importante in cui possiamo davvero definire il successo di quello che stiamo facendo. In questa fase dobbiamo dedicarci a:

- raccontare l’impresa;

- documentare i retroscena (foto, audio, video);

- mostrare la fatica;

- non sottovalutare i fallimenti e raccontarli.


Useremo ogni tipo di social e da qui inizieremo a capire dove si trova il nostro target.

Essere presenti su tutti i social è costoso sia economicamente che energeticamente quindi occorre concentrare le forze.


L’agenzia, che ci ha assistiti nella survey avrà sicuramente già delineato un piano strategico per quello che viene chiamato la Brand Awarness o per definire il vostro Personal Branding nel caso di realtà individuali.


Tra le altre voci di costo ci sono la grafica (studio del logo, scelta dei colori, dei font, delle immagini), ci sono i copy, che rendono i testi adatti alla lettura, ci sono gli esperti SEO che definiscono la presenza sui motori di ricerca e, se sembra prematuro tutto questo, provate a rileggere l’inizio dell’articolo.


Le campagne di crowdfunding


Non vi ingannate: le campagne di crowdfunding hanno più di uno scopo che non sia il semplice raccogliere soldi.


Infatti, la campagna permette di raggiungere i seguenti obiettivi:

- verificare la base del target;

- verificare ancora meglio l’idea e la sua funzionalità;

- fare uno studio di mercato.


Dato che la forza di una campagna sta nella community e non nella piattaforma che userete, è ancora più chiaro quando sia importante arrivare a questa fase con un seguito molto forte.


Il fattore economico

Fino a qui dovreste già avere fatto molte operazioni preliminari per il vostro progetto, ma “stranamente” non avete ancora iniziato ad incassare.

La stessa campagna di raccolta fondi è una spesa (il video che deve essere di qualità, il costo della piattaforma, i premi per i donatori, la grafica), come lo è la diffusione del progetto sui social (campagne a pagamento su Facebook e produzione di contenuti di qualità sugli altri social).


Questa breve riflessione vuole essere uno stimolo importante a valutare e soppesare con molta cura l’investimento nella comunicazione PRIMA di partire con un progetto.


Ovviamente questa voce di spesa sarà sempre presente nel vostro business plan ed avrà sempre un ruolo importante in termini qualitativi e quantitativi.


Poveri ma belli


Nel ’57 Dino Risi dirigeva questo capolavoro del cinema.


Ma oggi siamo nel 2021e la comunicazione ha un ruolo predominante. Trovare investitori o i capitali per avviare queste fasi pre-progettuali è fondamentale.

La prima cosa da fare, dopo aver avuto l’idea, è creare una presentazione breve per trovare le persone che ci credono e concretizzare la chiusura con una CTA, una call to action, molto precisa.


“Per partire in questo progetto vogliamo te, e ci serve X”.


Ricordatevi sempre di fare firmare una NDA, un patto di non divulgazione dell’idea, per proteggervi dai curiosi.


Parleremo in seguito anche del ruolo dei Business Angel o figure simili, ma prima di tutto cominciate a fare pulizia in tutti i progetti che avete in mente e selezionatene uno.


Prendete spunto dalle buone pratiche e scegliete con cura l’agenzia che vi accompagnerà in questo viaggio.

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